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Vulcano è l’isola dove si può percepire l’equilibrio tra uomo e natura. Il Vulcano, mistica sede delle antiche fucine di Efesto, domina l’isola come un guardiano dormiente, attrae gli amanti del trekking e del benessere psico fisico grazie alla possibilità di godere dei benefici delle acque termali e sulfuree.
Dai greci detto Hiera, poiché secondo la mitologia su questa isola si situavano le fucine di Efesto, dio del fuoco e fabbro che aveva per aiutanti i Ciclopi. Di essa parlano Tucidide, Aristotele e Virgilio.
«Giace tra la Sicania da l’un canto / e Lipari da l’altro un’isoletta / ch’alpestra ed alta esce de l’onde, e fuma. / Ha sotto una spelonca, e grotte intorno, / che di feri Ciclopi antri e fucine / son, da’ lor fochi affumicati e rosi. / Il picchiar de l’incudi e de’ martelli / ch’entro si sente, lo stridor de’ ferri, / il fremere e ’l bollir de le sue fiamme / e de le sue fornaci, d’Etna in guisa / intonar s’ode ed anelar si vede. / Questa è la casa, ove qua giù s’adopra / Volcano, onde da lui Volcania è detta; / e qui per l’armi fabbricar discese / del grand’Enea.»
(Virgilio, Eneide, libro VIII, 588 ss.)
L'isola deve in effetti la sua esistenza alla fusione di alcuni vulcani di cui il più grande è il Vulcano della Fossa, più a nord c'è invece Vulcanello (123 m), collegato al resto dell'isola tramite un istmo. Nel sec. XII erano separati dalle acque; di questa congiunzione si ha notizia solo nel secolo XVI. Forse Vulcano e Vulcanello sono due focolari parziali dello stesso gran focolare vulcanico; il meridionale Monte Aria (500 m), completamente inattivo, che forma un vasto altopiano costituito da lave, tufo e depositi alluvionali olocenici e il Monte Saraceno (481 m).
Il principale vulcano, a occidente, sembra essersi formato dopo l'estinzione del vulcano meridionale; con lave molto acide, ha generato il monte detto Vulcano della Fossa (o Gran Cratere o Cono di Vulcano), alto 386 m, con pendici molto ripide, con a nord un cratere spento, detto Forgia Vecchia. A nord-ovest si trova una recente colata di ossidiana del 1739, detta le Pietre Cotte. Il cratere attivo è situato alquanto spostato a nord-ovest.
Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche. A nord numerose fumarole continuano ad emettere acido borico, cloruro di ammonio, zolfo, che alimentano un complesso industriale per la produzione di zolfo.